Don Alberto - 1 udienza dal Giudice di Pace
I media titolano
2016 – Redazione ANSA-ROMA 8 NOV Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha inviato una lettera ai Cardinali Angelo Scola e Beniamino Stella, rispettivamente Arcivescovo di Milano e Prefetto per la congregazione per il Clero per chiedere che “sia posto un argine alle intemperanze di don Vigorelli, sia attraverso una pubblica e chiara presa di distanze, sia allontanandolo dall’incarico di coadiutore parrocchiale a Mariano Comense, del quale ha così malamente abusato”. Il sacerdote aveva detto: “O siete di Salvini o siete cristiani”. |
2020 – IL GIORNO di COMO del 19 febbraio Mariano, in aula il prete denunciato da Salvini: “Non chiedo scusa” In aula don Alberto Vigorelli, il prete denunciato da Salvini per la frase “O sei cristiano o sei di Salvini“.”Io non l’ho offeso” (di PAOLA PIOPPI ) |
2020 – La Provincia di Como Don Alberto-Salvini, niente pace Senza scuse il processo va avanti. Prima udienza davanti al giudice di pace di Como. Il processo è stato aggiornato al 14 maggio. «O cristiani o di Salvini», disse don Alberto Vigorelli durante l’omelia alla messa nella chiesa di Santo Stefano di Mariano Comense . E il leader della Lega aveva querelato il sacerdote, 81 anni, per diffamazione. Oggi è andata in scena la prima udienza davanti al giudice di pace di Como. Il processo è stato aggiornato al 14 maggio, per dare la possibilità alle parti di cercare un accordo bonario. Salvini chiedeva le scuse e di donare mille euro a una associazione di bambini disabili. Don Vigorelli però non intende scusarsi: «Sarebbe come rinnegare il Vangelo». |
Salvini inciampa nel prete
19 febbraio 2020
di Gabriele Passerini
Neanche la “bestia”, il potente ufficio stampa dell’ex ministro dell’interno, on. Matteo Salvini, poteva prevederlo. La denuncia per calunnia di un prete della periferia della diocesi milanese, don Alberto Vigorelli (81 anni), minaccia di ridicolizzare il leader della Lega.
Anzitutto i fatti. A novembre del 2016, in una omelia domenicale a Mariano Comense (provincia di Como ma diocesi di Milano), il don commenta il vangelo (Mt 25, 31-46) e davanti alle parole sacre «ero straniero e mi avete accolto» esclama: «O siete cristiani o siete di Salvini».
L’interessato commenta: «Come si permette questo sacerdote di dare patenti di cristianità, insultando non solo me, ma milioni di italiani? Episodio vergognoso, stavolta non lasciamo perdere» (Ansa, 8-11-201&). Parte la denuncia e il 18 febbraio di quest’anno il giudice di pace di Como ascolta le parti.
L’accusa propone una soluzione bonaria: «Se questo prete, che mi odia, chiederà scusa e devolverà 1.000 euro a una Onlus che si occupa dei disabili, pace fatta e amici come prima».
Il don risponde: «Io non rinnego il Vangelo». Il suo avvocato, Oreste Dominioni: «Don Vigorelli ha predicato il Vangelo (ispirato dall’amore e non dall’odio) e per questo non può scusarsi». Il processo è aggiornato al 14 maggio.
I confratelli raccontano di un «prete di battaglia» fin dai primi mesi della sua ordinazione con il pericolo di esporsi «sopra il rigo», che paga la sua libertà di parola con un’emarginazione al tempo dell’arcivescovo Colombo. Campa facendo scuola e lavorando con gli scout. Diventa prete fidei donum in Africa e poi in America latina (Lima, Perù). Con Martini rientra a pieno titolo e il suo attuale vescovo, Mario Delpini, gli ha espresso la sua solidarietà.
Non si sa come potrà finire la vicenda giudiziaria. Le lettere del politico al card. Scola (allora ancora arcivescovo di Milano) e al card. Stella, prefetto della Congregazione del clero, non hanno prodotto censure di sorta.
L’ossuto ed evangelico ottantunenne potrebbe avere la meglio. Mai sottovalutare i prevosti.
La Provincia
Don Alberto-Salvini, niente pace
Senza scuse il processo va avanti
«O cristiani o con lui», disse durante l’omelia. E il leader della Lega aveva querelato il sacerdote di Mariano Comense per diffamazione. Prima udienza davanti al giudice di pace di Como. Il processo è stato aggiornato al 14 maggio
Anzitutto i fatti. A novembre del 2016, in una omelia domenicale a Mariano Comense (provincia di Como ma diocesi di Milano), il don commenta il vangelo (Mt 25, 31-46) e davanti alle parole sacre «ero straniero e mi avete accolto» esclama: «O siete cristiani o siete di Salvini».
L’interessato commenta: «Come si permette questo sacerdote di dare patenti di cristianità, insultando non solo me, ma milioni di italiani? Episodio vergognoso, stavolta non lasciamo perdere» (Ansa, 8-11-201&). Parte la denuncia e il 18 febbraio di quest’anno il giudice di pace di Como ascolta le parti.
L’accusa propone una soluzione bonaria: «Se questo prete, che mi odia, chiederà scusa e devolverà 1.000 euro a una Onlus che si occupa dei disabili, pace fatta e amici come prima».
Il don risponde: «Io non rinnego il Vangelo». Il suo avvocato, Oreste Dominioni: «Don Vigorelli ha predicato il Vangelo (ispirato dall’amore e non dall’odio) e per questo non può scusarsi». Il processo è aggiornato al 14 maggio.
I confratelli raccontano di un «prete di battaglia» fin dai primi mesi della sua ordinazione con il pericolo di esporsi «sopra il rigo», che paga la sua libertà di parola con un’emarginazione al tempo dell’arcivescovo Colombo. Campa facendo scuola e lavorando con gli scout. Diventa prete fidei donum in Africa e poi in America latina (Lima, Perù). Con Martini rientra a pieno titolo e il suo attuale vescovo, Mario Delpini, gli ha espresso la sua solidarietà.
Non si sa come potrà finire la vicenda giudiziaria. Le lettere del politico al card. Scola (allora ancora arcivescovo di Milano) e al card. Stella, prefetto della Congregazione del clero, non hanno prodotto censure di sorta.
L’ossuto ed evangelico ottantunenne potrebbe avere la meglio. Mai sottovalutare i prevosti.
La Provincia
Don Alberto-Salvini, niente pace
Senza scuse il processo va avanti
«O cristiani o con lui», disse durante l’omelia. E il leader della Lega aveva querelato il sacerdote di Mariano Comense per diffamazione. Prima udienza davanti al giudice di pace di Como. Il processo è stato aggiornato al 14 maggio